Laghi del Boden (2342 m.) Val Formazza

I Laghi del Boden (2342 m.) si trovano in Val Formazza, vicino ai “fratelli maggiori” Lago Castel (2216 m.) e Lago Toggia (2191 m.). Siamo partiti in un’afosa mattinata di luglio e avvicinandoci alla meta, in cielo già si muovevano cumuli di nuvole. Giunti a Riale (1731 m.), i camminatori sono scesi dal Pullman per indossare calzature adeguate all’escursione, gli altri hanno proseguito per il parcheggio sotto la Diga di Morasco.

Il suono di un fischietto avvisa che è ora di partire. La guida ci indica in alto in alto un muretto di sassi che dovremo raggiungere. Tagliamo i primi due tornanti e i battiti aumentano di frequenza, quindi decidiamo di proseguire per la strada battuta. Abbiamo tutta la giornata… Arriviamo finalmente al muretto e capiamo che il più è fatto. Ora la salita non è più così ripida ed il paesaggio è più dolce e deviamo leggermente dal percorso per ammirare il Lago Castel. Torniamo poi sui nostri passi e proseguiamo sino all’Alpe Castel. I colori dominanti sono il Verde dell’erba ed il Giallo dei fiori. Non ci sono mucche, perché ha nevicato molto a maggio e la neve si sta sciogliendo solo ora. Sono due ore che camminiamo è la fame incomincia a farsi sentire, ma i laghi sono vicini e decidiamo di proseguire. Ci tocca anche attraversare senza particolari problemi delle piccole lingue di neve e finalmente arriviamo al primo e poi al secondo Lago del Boden. Ci guardiamo intorno: il Verde è sparito sostituito dal Grigioverde. Decidiamo di fermarci sul prato che li divide così li possiamo ammirare entrambi. In breve tempo siamo tutti con un panino in bocca.

Il tempo peggiora, arrivano un vento freddo e una pioggerellina leggera che ci costringono a coprirci per bene. La guida ci dice che non sarà possibile effettuare l’anello previsto perché ci sarebbero da affrontare dei pendii innevati e poi siamo in ritardo sui tempi previsti. Proseguiamo quindi per un sentiero diverso che conduce al Rifugio Maria Luisa proprio quando la pioggia si fa più intensa. Appena giunti al Rifugio appendiamo le mantelle al provvidenziale filo appeso nell’atrio, caffè, the e cioccolata aiutano a riscaldarci. Nel frattempo smette di piovere e imbocchiamo la strada che dopo una lunga discesa ci conduce alla piana di Riale e infine al parcheggio del Pullman.

Attendiamo gli ultimi, il sole splende ancora e si percepisce gradevolmente il suo tepore.  È ora di tornare. Una sosta a Valdo per comprare del formaggio locale e qualche gelato, l’autista non approva, ma se ne farà una ragione. Chissà come sarebbe stato paesaggio con il sole e le mucche al pascolo? È uno stimolo per tornare di nuovo…