Lugano - Monte San Salvatore (912 m.)

Domenica 2 settembre il sole è spuntato un po’ incerto, però ci fa compagnia ed alle ore 8:14 ad Arcisate siamo attesi da un TILO che ci porterà a Mendrisio e dopo un veloce cambio a Lugano Paradiso, un nome che è un biglietto da visita per il panorama mozzafiato che incontreremo. Purtroppo il nostro caro Luigi (80 anni DOCG) lascerà in ricordo del suo passaggio su TILO i bastoncini, ma seppur dispiaciuto, ne farà di più artigianali durante il percorso.

TILI? Giovane quel che basta, bella struttura, ben tenuto e soprattutto articolazioni in perfetto stato!!!

Una volta giunti a Lugano Paradiso il dilemma: desta o sinistra, salita o discesa? I cartelli indicherebbero destra e salita. Ma vogliamo credere ai cartelli?! Maurizio, capo spedizione, chiede a una tipica signora “ticinesa” con tanto di cagnolino che indicava ovviamente di salire; ma quale sentiero – dice – c’è solo bosco! Chissà cosa saranno per lei i sentieri? Facciamo retromarcia e con i nostri muscoli cominciamo a salire e salire, ci addentriamo nel folto del bosco ed ecco il sentiero ripido che per un buon tratto affianca il percorso della funicolare che ammicca invitandoci ad una salita riposante, ma dove andrebbe a finire il gusto delle seppur piccole conquiste? Quindi proseguiamo imperterriti ad al bivio per Pazzallo gli indomiti Mauro e Maurizio, dopo un controllo muscolare ci abbandonano per affrontare e sperimentare per la prima volta la via ferrata che li porterà in vetta. Arriveranno prima di noi?

Il nostro gruppetto invece prosegue per un sentiero costantemente tappezzato di gradini, ma ci sproniamo pensando che aiutano a rassodare i glutei!! Ammiriamo gli innumerevoli scorci che si aprono tra gli alberi e non ci lasciamo scappare neppure un seppur piccolo sentiero che possa promettere incantevoli sguardi e quindi gli immancabili clic & clic delle foto per fissare le emozioni del momento.

Facciamo anche dei piacevoli incontri con persone che ci danno delle interessanti dritte per impreziosire la salita, Abbiamo anche il piacere di intrattenerci in international public relations con un nutrito gruppo di american boys and girls, 60 per l’esattezza che si avvicinano a noi con allegro vociare e tutti sorridenti e noi non possiamo rimanere indifferenti: ci si sbizzarrisce a parlare inglese, spagnolo ed anche a gesti, cosa in cui gli italiani sono maestri. Sono talmente simpatici e scherzosi che si prestano subito a scattarci le foto e ci chiedono espressamente di poter avere una foto ricordo con noi: che soddisfazione arriveremo in America via foto… Scopriamo che sono in vacanza studio in Ticino e poi proseguiranno per il Ruanda.

Dopo questo piacevole intermezzo si prosegue il cammino un po’ di sentiero e un po’ di scalini ed all’alba delle 11:30 siamo finalmente in vetta.

Ci accoglie una semplice e suggestiva chiesetta di montagna, entriamo, ma con il nostro chiacchericcio disturbiamo una signora in preghiera con gli occhi lucidi alla quale chiediamo scusa da queste righe: chissà quale problema la affligge?

Andiamo quindi alle terrazze panoramiche: la più bassa offre una eccezionale veduta sulla vallata sottostante ma per arrivare a quella più alta dobbiamo affrontare una caletta che sembra sospesa nel vuoto. Una volta in cima, ci si presenta uno spettacolo eccezionale. Ritroviamo i nostri compagni di spedizione per nulla preoccupati del nostro ritardo e ci raccontano la loro salita in ferrata che presentava ben due “tetti” e le loro emozioni. C’è anche l’american group che ci scatta la rituale foto di gruppo al completo.

In modo un po’ profano ci accomodiamo sul sagrato della chiesa per rifocillarci in allegria e recuperare le calorie disperse. Il nostro caro Luigi ci offre uno squisito digestivo preparato dalla moglie.

Prima di riprendere la via del ritorno visitiamo il piccolo museo San Salvatore ex sede di un ospizio del XVII secolo che ripercorre la storia dell’Arciconfraternita della Buona Morte e Orazione attraverso opere d’arte e oggetti raccolti nel corso del tempo. Al piano superiore si trovano reperti, rocce, minerali e fossili raccolti nella zona.

La discesa si sa è più facile, ma sfruttiamo l’opportunità di vedere meglio il percorso didattico-panoramico contrassegnato da splendide panchine dai colori vivaci che ben si inseriscono nel panorama quasi fossero strani fiori della natura. Non mancano le battute che strappano salutari sorrisi. Quasi alla fine del ritorno, il cielo si chiude e cadono le prime gocce: niente paura è tutto calcolato, TILO ci aspetta alle 16:06, saliamo veloci e chiaccherando si arriva in un attimo ad Arcisate, dove ritroviamo le nostre auto per il rientro a casa. Eravamo solo in sei, si fa per dire, ma con noi c’erano il buonumore, i sorrisi, la compagnia, gli incontri sul percorso e la gioia della condivisione di questa giornata da ricordare e per un’altezza di soli 912 metri, per qualcuno è stata una soddisfazione da “Everest”!