Capanna Meriggetto (VA)
Si sperava
in una splendida giornata di sole; è invece la nebbia la protagonista di questa
giornata che ci accoglie e ci abbraccia tanto che mi sovvengono le atmosfere di
Re Artù con le nebbie di Avalon ed i cavalieri della tavola rotonda. Indomito e
sempre a cuor contento il gruppo affronta con il giusto spirito l’escursione di
questa giornata. A Piero una parte dei partecipanti schiaccia l’occhio alla
funivia e decide di salire senza affaticarsi troppo mentre i più “sportivi”
affrontano la caratteristica mulattiera di circa 1300 scalini per arrivare a
Monteviasco; ma è tutto calcolato: coloro che hanno optato per la salita comoda
desiderano godersi le vie di questo tipico borgo di montagna indugiando in
qualche scatto fotografico degli angoli più suggestivi e concedersi una pausa
bar per gustarsi un buon caffè, uno schiumoso e caldo cappuccino accompagnato
per me, da una deliziosa fetta di torta che i più per svariati motivi si
limitano a gustare con gli occhi.
Ed ecco da
lontano le voci di coloro che sono saliti a piedi, concediamo anche a loro una
rapida sosta al bar, e scalpitanti iniziamo tutti insieme la salita per questi
sentieri avvolti da un’atmosfera fuori dalla quotidiana realtà: le voci ed il
rumore dei passi ovattati aguzzano la fantasia, quasi che da lontano possa
spuntare re Artù a cavallo!! Ma sul sentiero appare solo una timida capretta che
alla vista della macchina fotografica si mette in posa per una foto ricordo.
Sfruttando l’immaginazione vediamo gli scorci panoramici sul lago e sulle
montagne lontane avvolte oggi nel mistero. Alcuni si disperdono nei boschi alla
ricerca di qualche fungo; io trovo solo quelli “matti” che però meritano uno
scatto.
Non ci si
perde d’animo e si sale si sale, tra una battuta scherzosa e qualcosa di semi
serio (forza tre tornanti e un quarto d’ora e siamo arrivati) e (visto che c’è
nebbia e non posso vedere i panorami della natura, mi accodo così riesco a
godermi panorami di altro tipo!). Ci
si immerge sempre più nella nebbia tra le felci e non sembra vero ma ci arrivano
delle voci allegre, un vago sentore di polenta ed in lontananza, ma vicino!
appare una baita: CAI Germignaga Capanna Merigetto mt. 1500. Siamo arrivati!!!
Mi sorge un dubbio: siamo stati noi a trovare lei o lei a venirci incontro?
All’interno, oltre ad un piacevole tepore ci accolgono dei gentili signori che
come d’accordo con il nostro re Artù (Maurizio) ci hanno preparato dei tavoli,
non rotondi ma va bene lo stesso con taglieri in cui ci sono dei salumi e dei
formaggi, mi viene la tentazione di un assaggio furtivo, ma mi trattengo e
veniamo raggiunti da Paola una signora che si presta subito alla nostra
gogliardia;
sulla
strada del ritorno raggiungendoci mi saluterà con un “ciao allegria” che mi
scalderà il cuore. Ci dicono che la polenta è pronta quindi ci accomodiamo e
godiamo di un menù di tutto rispetto:
salumi e
formaggi, polenta e spezzatino d’asino, persino i dolcetti con il caffè; il
tutto accompagnato da un buon barbera. Tra una chiacchiera, una battuta e una
risata viene anche l’ora del ritorno. All’uscita ci aspettano i fotografi per la
foto di gruppo di rito. Percorriamo un tratto di sentiero diverso rispetto alla
salita perché siamo alla ricerca di una torretta costruita con i sassi a secco e
che sembra avere una sua storia, mi documenterò, e che tradizione vuole chi
passa deve apporre un sasso come portafortuna. Mi auguro di trovarla prima che
lei trovi noi, poiché la nebbia si sta facendo sempre più fitta. “Eccola” si
sente dire più avanti: allora il nostrano re Artù si arrampica con molto stile e
appone il sasso lasciandosi immortalare da diversi fotografi. Dopo questa sosta
si riprende il cammino e viene raccomandato al gregge di stare unito per il
timore che qualche pecorella si possa perdere. Passo dopo passo eccoci di
ritorno a Monteviasco e molti di coloro saliti in funivia sfidano le proprie
forze residue e scendono dalla scalinata infinita chiedendosi ad ogni curva “ma
quanto manca?” e scalino dopo scalino si arriva al piazzale dove abbiamo
lasciato le nostre auto, ci si saluta con baci ed abbracci dandoci appuntamento,
ahimè, alla prossima annata.
Che
splendida giornata abbiamo trascorso: fuori la nebbia, nel cuore il sole!!!