GRIGNA (LC)
Giornata
“che meglio di così…” Bella, serena, col cielo cobalto, con il verde vivo
del dopo acquazzone in montagna. Con l’aria giusta, calda ma non soffocante,
frizzantina, ma non fredda… Un bijou di giornata. Del resto, è la mia unica gita
col G.A.M., quest’anno… era nel uore di
Vanni.. non poteva essere altrimenti! 6 settembre : Grigna. Di buon mattino,
tutti pronti in piazzale 2 giugno,
ma del pullman – contrariamente al solito - nemmeno l’ombra.
Arriverà con qualche minuto di ritardo un Gran Turismo/grigio/delle
grandi occasioni e scopriamo che
l’autista è un simpatico vulcanico
(!!!)
napoletano che, a differenza degli altri degnissimi autisti ai quali eravamo
abituati, parla, gesticola, racconta. E’ abilissimo, la sua guida è dolce;
arriviamo alla meta di buonissimo umore grazie alla sua simpatia. Ci viene
concessa persino
una tappa in un balcone
naturale che si affaccia su “ Quel ramo del lago di Como …”. Reduce da una vita
lavorativa sulla Costiera Amalfitana, il Fabio ha pensato bene di omaggiarci con
un fuori programma di suo pari… (Chiudo le parentesi e torno alla cronaca.)
Si va su tranquilli, lungo un sentiero
molto sassoso, ma agevole e per nulla pericoloso. Un crocifisso di legno, un
ponticello, qualche gradone impervio, tanti escursionisti con figli e cani,
panorami mozzafiato di rocce aspre ma non angoscianti, verdi abetaie, faggete,
rododendri eriche e anche funghi…Con
dislivelli appena accennati si sale in costa con andamento sinuoso. In località
“Slavine”, dove il panorama si trasforma da bosco incantato a pareti rocciose ed
aspre, si possono ammirare due enormi , stupefacenti torrioni denominati “ Il
frate e la monaca”
Godiamo un’ora di grande pace e
serenità, col sottofondo dei campanacci delle capre,
in compagnia di tre simpatici maiali,
distesi al sole come pupetti.
Sulla via del ritorno incontriamo
Piero ( che si è fatto il Bietti e
poi il Bogani, alla faccia delle …anta primavere!
Complimentoni ! ) e poi tutti gli altri. La partenza per il paesello
viene un attimo spostata per attendere i quattro arditissimi – medaglie
d’oro del G.A.M. - che si sono spinti
fino al Grignone ( quota 2410). Ma tanto,
nessuno ha fretta di tornare. Si sta che è una meraviglia. Cielo, prati,
abetaie, pareti rocciose, mucche al pascolo. Una buona compagnia di amici,
compreso il Fabio autista, che è già
diventato uno di noi. Il Direttivo G.A.M. è avvisato: lo vogliamo anche nelle
prossime gite. Se no, ammutinamento generale!