Arpy (AO)

Meta dei tre giorni, proposta top del GAM per durata ed impegno, è la Val d'Aosta: lago d'Arpy (2066 m) e le cascate del Rutor con annessi e connessi.

Siamo più di una trentina in attesa di questa rinfrescante pausa in un’estate rovente ed immobilizzante (quanta voglia di movimento).

Venerdì 24 luglio al nastro di partenza si contano undici vetture, ogni auto con più passeggeri a bordo per risparmio economico ed energetico, scopo GAM pure questo.

Il punto di ritrovo non è l'abituale parcheggio di piazza 2 giugno in quel di Bisuschio, ma l'uscita autostradale di Morgex (AO). Tutti giunti, respiro a pieni polmoni, aria gradevolmente frizzantina, sosta caffè.

L'ostello dove ci ristoriamo e pernottiamo si trova ad Arpy Morgex, Valdigne, Mont Blanc "in estate escursioni partendo a piedi direttamente dall'ostello (lago di Arpy, lago di Pietra Rossa, rifugio Deffeyes), rafting a Morgex e arrampicata ( Morgex, La Thuille, Courmayeur)". Concedetemi un'inserzione tratta dalla locandina pubblicitaria, ma non preoccupatevi per noi solo le escursioni!

Il grande edificio bianco centrale e i laterali più lunghi e bassi ricordano le colonie montane/marine della nostra infanzia, originariamente però, fino agli anni quaranta, ospitavano i minatori ed i cavatori che lavoravano nella valle. Lasciati i bagagli, scalpitanti o quasi, raggiungiamo facilmente in poco più di quaranta minuti il lago, percorrendo un ampio sentiero anche per mountain bike, che spazia sul colle San Carlo, sull'abitato di Arpy, piccolo agglomerato di baite di pietra, e sulla Valdigne.

Il riflesso delle Grandes Jorasses rende estremamente suggestivo lo specchio di acqua cristallina. Dolci pendii verdi degradano fino a fondersi con le rive.

Buona parte di noi prosegue verso il lago di Pietra Rossa. Il percorso si fa più ripido, sassoso, ma è molto stabile ed in ottimo stato, lastre di pietra come gradini (forse la presenza dei cavatori succitati contribuì a questo) rassicurano nei punti più impervi.

Finalmente, dopo circa 2 ore e 30 di salita, rullo di tamburi, ecco il Pietra Rossa (2553 m). Il lago si chiama così per il colore che assume la pietra in certe ore del giorno, noi non abbiamo l'opportunità di vederlo tale, peccato. Ci appagano la quieta limpidezza dell'acqua, la serenità che si diffonde in contrasto con l'asprezza dei rocciosi e nudi crinali che sovrastano. Al ritorno, sic, ci coglie un temporalone. Inizialmente, pensando ai patimenti per la calura dei giorni precedenti, la pioggia è manna caduta dal cielo, quando le estremità cominciano ad inzupparsi ...

Il giorno dopo comunque nessuno di noi è raffreddato; rinvigoriti, asciutti e caldi, eccoci di nuovo ben disposti, giornata serena. Le cascate del Rutor (fiume e ghiacciaio) ci aspettano. L'idea che ho di cascata più o meno nostrana è quella del Toce, de l Reno a Sciaffusa, di Lillaz/Cogne ... Come saranno queste? Inimmaginabili sia per la grande portata d'acqua del disgelo continuo, che per i tre diversi salti quasi a perpendicolo: vanno ammirate e lo si può fare a distanza ravvicinata. Sono sorprendenti, per il gioco del sole alle 9 del mattino di questo 25 luglio, due arcobaleni tra i due argini, uno più netto, l'altro più nebuloso! Gli scatti fotografici si sprecano è proprio un'occasione magica.

Curiosità i salti sono a 1700, 1850 e a 2050 metri. Di nuovo il gruppo che non si accontenta, via verso il rifugio CAI Deffeyas a circa 2500 metri, aperto fino al 15 settembre.

Riporto due citazioni lette lassù- "Nelle deserte pietraie dei monti, troverai uno strano mercato: vi puoi barattare il vortice della vita con una beatitudine senza confini" firmato Milarepa !?!?- E Tiziano Terzani:"Una volta volevo conquistare le montagne, adesso mi lascio conquistare da loro".

Il terzo giorno è libero; nel gruppo GAM (prevede Antonio) ci sarà chi vuol visitare La Thuille e/o Courmayeur, chi tornerà a casa prontamente, chi si riposerà alle terme di Prè San Didier, chi proverà il brivido della nuova funivia del Monte Bianco (ottava meraviglia del mondo).