Al Colle del Nivolet La gita a Ceresole Reale-Colle del Nivolet è una classica GAM . Come la Cima Coppi al Giro, l’Angliru alla Vuelta, il Tourmalet al Tour. Richiestissima dai soci, era già stata organizzata due anni fa; nonostante ciò, anche quest’anno i posti sul pullman erano esauriti ancor prima che uscisse la locandina. Da 160 soci, tolti i 53 arrivati primi all’iscrizione, tolti quelli in vacanza, tolti quelli in Nepal, tolti gli altri con impegni vari e anche coloro cui tocca lavorare di domenica… ne restavano comunque ancora 26 decisissimi a partecipare alla gita. All’accorata richiesta, il Direttivo non poteva fare orecchie da mercante; così in pieno agosto si cerca e si trova (a fatica) un altro pullman. Poi ecco la meteo col fatidico: “Rottura del fronte estivo su tutta l’Italia… Temporali violenti e temperature a picco ”. Ma proprio adesso deve guastarsi il tempo?
Con nonchalance consideriamo che ultimamente la meteo non c’azzecca poi tanto… Ma il giovedì: previsioni confermate, e anche peggio. Nelle parole di amici e conoscenti intuisco moti di sincera apprensione. “ Al Nivolet hanno dato brutto…” “ Domenica il tempo non promette niente di buono” “ Volevo iscrivermi, ma viste le previsioni…” (vago senso di sollievo …) .Si segue l’evoluzione con timore e speranza. Persistono scenari da tregenda. Prepariamo guanti, cuffie, felpe pesanti , giacche a vento. Al massimo staremo tutto il giorno al rifugio Savoia davanti a un piatto di polenta . Ma 79, manco ci stanno, dentro il rifugio!
Qualcuno ( uno! ) avanza una timida riserva: “ Non è che la gita viene rimandata?” E tutto questo ambaradan che abbiamo messo su? Nossignore. Non se ne parla. Si va. E alla partenza, con tempo bello e neanche freddo, ci sono tutti. Ma tutti tutti tutti. Nessuno si è lasciato intimidire. I soci GAM sono una forza della natura: sereni, positivi, ottimisti. Non demordono, non fanno storie, non si fasciano la testa prima di romperla. E infatti… una giornata così, neanche a sceglierla sul catalogo. Bella, soleggiata, con l’aria frizzantina ma non fredda, con quella limpidezza che chi va per monti cerca col lanternino. Un bijou di giornata! E siccome, chi ben comincia è a metà dell’opera, tutto poi è un crescendo di belle emozioni e di appagamento degli occhi. Prati verdi punteggiati di fiori, laghetti dai colori cangianti a seconda della luce e della posizione del sole; marmotte a iosa: grasse, tronfie, paciose. E per quelli che vanno sempre più in alto, il primo premio, la medaglia d’oro: un gruppo di stambecchi al pascolo, tanto vicini da prestar quasi il fianco ad una carezza. E poi la compagnia di bella gente, di amici fidati; il ritorno senza intoppi, senza code, cantando come usignoli al seguito del duo GAMceresino Gianluca e Roberto, con un’estemporanea di Carlo alla chitarra. Non vorrei ripetermi, perché sono le stesse emozioni del 2011, ma ancora una volta: un’andata e ritorno dal Paradiso. P.S . Siccome il Paradiso può attendere, ma questo è a portata di mano, sembra che soci e simpatizzanti GAM abbiano intenzione di sollecitare un altro ritorno già per il prossimo anno. Quelli che hanno visto le marmotte, vogliono vedere i camosci; quelli dei camosci li vogliono rivedere; quelli dei laghetti intendono spingersi più avanti, quelli dei panini vogliono mangiare al rifugio; quelli di Ceresole mirano in alto…
Insomma, signori del Direttivo, preparateci un altro giro nei paraggi… magari la tre giorni, perché no? Così, forse, per un po’, di Paradiso ne avremo abbastanza.
25 agosto 2013, Tiziana Zucchi