Una mostra fotografica di Maurizio Bonetti, curata da Francesco Raimondi con il contributo dell'assessorato alla cultura, del gruppo culturale l'Oriente, del nostro GAM, di Autolaghi si è tenuta nel Maxisalone dal 16 al 24 marzo. Belle immagini, pannelli didattici, spunti di conoscenza e riflessione per il pubblico e le scolaresche. Dopo la premessa necessaria, giungiamo a sabato 23 marzo, sera.
E' la vigilia della chiusura della mostra, il gam.fotografo Maurizio è a
disposizione per emozionarci con i suoi scatti del trekking in Tunisia e
Francesco proietta.
Sono solo foto, niente mappa con le località del percorso.
Più mistero, più sogni ad
occhi aperti, più personali interpretazioni senza filtri!
Maurizio parte in sordina, ma la curiosità ed il calore da cui è circondato,
subito lo rassicura.
Sul posto, racconta, desidera scattare per comunicare impressioni, sensazioni,
ricordi; il trekking, puro piacere di camminare, va in secondo piano: paesaggi,
volti, spazi, luci/ombre, Sahara, Atlante diventano lo scopo.
La prima immagine, in bianco e nero, surreale, è modernità ed oscurantismo,
rappresenta jeans attillati indossati da un mezzo manichino con sfondo
tetro ed arcano, è un basso arco che
introdurrà nel suk?
Segue la variopinta immagine del fervido mercato coloratissimo limitato da
edifici moreschi semplici e luminosi.
Maurizio si blocca di fronte ad una costruzione ordinatissima con
cortile e porticato, colonnato e parte
superiore di marmo verde e bianco alternati ... non
ricorda più cosa sia, ma Simone, il
compagno d'avventura, dal pubblico, suggerisce è il palazzo della Scuola
Coranica.
Spesso si fotografa d'istinto, col cuore, i nostri occhi sono colpiti dalla situazione e/o dall'attimo, precisione ed etichettatura seguiranno, se necessari o richiesti. Queste prime immagini ci avviano allo spirito del deserto-deserto che diventa lo sfondo o l'ambientazione o il soggetto di tutto ciò che seguirà.Venditori isolati, giovani a cavalcioni di vecchi scooter, artigiani, caprai, bambini, donne tutti inseriti in questo mondo sabbioso dai contorni mutanti o dall'orizzonte infinito.
Alcuni sono ritratti con inquadrature particolari: il viso di un autista berbero immortalato nello specchietto laterale della sua vecchia 4x4, quello di un ambulante tra le sbarre del suo camioncino con la merce; visi in cui colpisce lo sguardo sospetto, diffidente per natura o, spiritosamente, perchè tanto abituati a socchiudere gli occhi per evitare la polvere quando soffia il ghibli!!! Indimenticabili gli occhi di un bambino, nella semioscurità, tenero con il suo piccolo cammello.
Scatto da primo premio, in bianco e nero, tunisino di spalle in tunica, acacia, piccola costruzione religiosa e deserto, deserto, deserto.
Le donne di diverse età e le bambine
scelte da Maurizio mostrano candore, malizia, coraggio, non reticenza o
malumore.
In posa proprio per il piacere di esibirsi "turisticamente", prendiamo visione
di un simil tuareg che del vero tuareg ha forse solo il blu dell'abito e di un
cavaliere nomade chepiù che
magrebino pare un buttero maremmano con l'abito della festa o un texano in
pensione.
Scherzi a parte, il nostro gam.fotografo è proprio riuscito nel suo intento.