Il 1° maggio si va a Chiavari!

Ed eccoci, il primo maggio, puntuali come sempre…tutti in gita col GAM.

Alle 5,45 nel piazzale dietro l’oratorio di Bisuschio, ci siamo tutti.

Due pullman pieni zeppi, ma una meteo avversa – dopo il tanto sbandierato “anticipo d’estate”; toccata e fuga di un caldo sole che si è presentato e subito fuggito sabato- non ci prospetta nulla di buono. Il mio gruppo di amici si è rimpinguato di tre nuovi associati – di cui uno, l’Antonio mio amico dal lontano neolitico – assolutamente deciso a godere, oltre che delle bellezze della gita, anche del bel tempo con annessi a connessi...“Insomma: c’è o non c’è un’assicurazione-GAM- con relativo angioletto…ecc? Non verrò mica in Liguria a prendere l’acqua?”… ) E io che ho promesso il meglio del meglio! Mi viene un’ansia…Alla partenza ci rincuoriamo a vicenda…“In fin dei conti, in Liguria abbiamo sempre trovato bello… Casomai non camminiamo, staremo in città… in qualche focacceria…Beh, non ci sarà solo il mare, a Chiavari…le Chiese, un museo…Si potrà deviare il pullman verso Portofino? Che goduria Portofino sotto la pioggia!” Si procede in autostrada, e piove! Piove, piove, piove. Quelli che volevano andare a San Fruttuoso con la barca cominciano a mettersi l’animo in pace. Noi ripassiamo mentalmente il contenuto dello zaino: Keeway? C’è. Mantella? C’è. Ombrellino? C’è. Cambio completo in caso di masaramento totale? C’è. Siamo equipaggiati di tutto punto. Niente ci fa paura. Preparati al peggio, non ci sembra vero arrivare in Liguria senz’acqua. A Chiavari il tempo è nuvoloso, ma assolutamente accettabile sia per i camminatori, sia per quelli che restano in città. Tutta tronfia, mi faccio lisciare le penne del pavone dai nuovi associati:”Cosa vi avevo detto? Noi del GAM godiamo di protezioni altolocate! “ Ho la bocca che va da un orecchio all’altro. Sono a posto. Non ci saranno recriminazioni. Ci si avvia di buona lena nel percorso chiamato “ Circuito delle 5 torri”. La salita è dolce e agevole: ben presto ci troviamo tra muretti a secco profumati di rosmarino e di timo.

I giardini hanno fiori di tutte le gradazioni di colore; le rose fanno capolino dalle recinzioni e lasciano scie profumate. Ciuffi di giaggioli blu e gialli spuntano tra foglie eleganti nelle bordure di case di vacanza. Negli orti piselli e fave crescono rigogliosi . Le zone ombrose sono un trionfo di calle selvatiche e piccole orchidee rosa . Oltrepassiamo agglomerati di case e chiese rosse e gialle; il mare laggiù è calmo e azzurro; il cielo si allarga e si addensa; non è mai minaccioso o severo. Ci fermiamo a “vuotare gli zaini” accanto a una casetta che domina la vallata; terrazzamenti coltivati, ulivi argentei e ginestre d’oro si stendono sotto di noi. Seduti sul muretto che costeggia la strada, tra un panino e una barretta golosa, festeggiamo a modo nostro il presidente che il 1° maggio – ogni anno regolarmente – compie gli anni. Beato lui che ha sempre un coretto di voci bianche a disposizione! Intanto le nuvole si sono fatte basse e minacciano pioggia: ci rimettiamo in cammino recuperando all’ultimo minuto Gianluca che, incurante dell’erba umida, ha preferito un prato fiorito ai nostri sassi asciutti. Così si è goduto in santa pace il vinello che sicuramente ha portato, ma si è perso il caffè caldo della Piera. Al GAM abbiamo anche il servizio-bar itinerante! Viziati fino all’osso!

Comincia la discesa e le prime gocce si fanno sentire tra le foglie. Ci si veste e si procede di buona lena. Ormai il più è fatto;forse riusciamo ad arrivare in città prima di bagnarci troppo. No, non è così. Si tirano fuori anche le mantelle, i cappelli, gli ombrellini. Decidiamo di scendere dalla strada asfaltata per non scivolare nello sterrato; siamo una lunga fila coloratissima e allegra. Gli automobilisti che incrociamo ci guardano con curiosità. “ Da dove verranno questi tipo-scout un po’cresciutelli?” Sembrano interrogarsi regalandoci sorrisi di simpatia. In città gli autisti dei due pullman sono all’erta: ci aprono le porte e ci permettono di cambiarci. Alla ricerca di un baretto per rifocillarci ( Delusione profonda: qui a Chiavari, oggi, è tutto chiuso. Negozietti di souvenir, focaccerie, gastronomie per un ricordino goloso… Nulla! Ben lontana la vivacità di Portovenere e di Finale Ligure degli anni scorsi! )incontriamo gli altri che sono rimasti in città. Ormai piove, e si ha fretta di ripartire, ma anche per loro la mattinata e il primo pomeriggio sono stati godibili: chi ha camminato sul lungomare verso Lavagna, chi ha visitato la città e il parco botanico di Villa Rocca, chi ha pescato ( ebbene sì! Renato si porta sempre l’occorrente !), chi si è dato ai ristorantini e ai menù liguri… Rientriamo con un po’ di anticipo nei paeselli sparsi in Valceresio. A casa ci dicono che è stata una domenica da tregenda: pioggia e freddo senza risparmio. Noi, invece, ci siamo fatti una bella gita fuori porta e in fin dei conti…quel po’ d’acqua ligure non ci ha nemmeno tolto il buonumore! Tutti pronti alla prossima, al Parco Naturale del Beigua!