Meno 1.8 gradi sottozero. Ore 6.30 del mattino di Capodanno. Non particolarmente in forma, causa la sedentarietà delle feste, ma... giornata limpidissima, e, dopo il freddo molto più intenso precedente, clima sopportabile. Il terreno e` gelato, asciutto meno scivoloso di quello del Capodanno 2010, gonfio di neve sciolta. Mettiamoci alla prova: San Bernardo, come da tradizione di un quarto di secolo e più, aspetta … Ci si ritrova, ci si avvia ed il gruppo unisce e rincuora. Tutti con il loro ritmo arrivano alla cima, accarezzano la statuetta ospitale, riconoscente che pare emani calore e comunichi serenità.
Il Santo sta sempre in alto, domina la valle, osserva tutto, protegge chi lo raggiunge e chi sta sotto. Si respira soddisfazione, solidarietà, amicizia e rispetto, si scambiano auguri, baci e abbracci, si ricorda Beniamino e si intona un breve, ma intenso canto. Ci siamo tutti abbeverati al bar dell'ossigeno e cullati nella natura, tanto bistrattata, ma qui intatta. Ci sono anche ragazzini, tra gli adulti, che chiedono timidamente del the caldo, sono coloro che seguiranno e, con fiducia da parte nostra, continueranno. Scendiamo, uno dietro l'altro/a, con il sorriso fino alle orecchie; un fotografo improvvisato rapido è sotto per fissare quest'immagine che ricorda vagamente (senza musica, cotillon, cappellini a cono, trombette a lingua gonfiabile, ecc.)il trenino dei festoni della notte di San Silvestro. Quanto simile o quanto diverso tocca a voi lettori decidere, ci siamo passati tutti, noi abbiamo scelto il trenino del GAM ... auguri!